giovedì 15 aprile 2010

UN ALTRO MODO DI RISPONDERE AL PROBLEMA "ENERGIA": LA DECRESCITA

_____A questo punto del nostro viaggio nel problema ENERGIA-AMBIENTE occorre sviluppare un nuovo capitolo, aperto nel convegno su NUCLEARE-ENERGIE ALTERNATIVE da due relatori, VINCENZO BALZANI e GIOVANNI PIERETTI.
_____Non possiamo rispondere al problema-energia semplicemente cercando di aumentare all'infinito l'energia per rincorrere una logica economico-produttiva di crescita continua della produzione e del consumo.
_____In altre parole, sostenere che occorra aumentare di continuo il P.I.L. (prodotto interno lordo) risponde al concetto di "risorse infinite ed inesauribili" concetto ormai decisamente superato dal fatto che ormai tutti sappiamo che invece le risorse sono "finite"  e purtroppo anche lo  "spazio" è finito.
Ormai sulla terra  vivono molti miliardi di persone in continua crescita e questa terra non ci basta più, ma purtroppo non ne abbiamo altre.  Perciò occorre cercare di produrre, consumare e vivere in modo "sostenibile"  cioè cercando di riportare consumi e produzione ad un livello più basso.
Questo è particolarmente vero per noi, nazioni  "sviluppate"     
_____Infatti in questo momento, ad esempio, in Italia consumiamo come se avessimo tre Italie e se tutti sulla terra consumassero così occorrerebbero tre Terre.    Se tutti invece consumassero come negli U.S.A. ce ne vorrebbero quattro.
_____Questo è possibile solo perchè noi ci appropriamo delle risorse (territorio per la produzione alimentare, risorse energetiche) di altri, che però non sono affatto felici e proprio ora rivendicano i nostri livelli di vita. (Cina, India, Brasile ...)
_____A questo punto non abbiamo scelta, dobbiamo diventare più virtuosi altrimenti non riusciremo a sopravvivere.
_____Uno degli aspetti del consumo che vede eccellere noi italiani è il  "consumo di territorio"
In questo battiamo tutti, come comprovano questi dati:
.
Prendendo in considerazione il periodo dal 1990 al 2005  la
CEMENTIFICAZIONE ED ASFALTATURA DI TERRENO LIBERO DA INFRASTRUTTURE
vede al primo posto l' ITALIA      con    244.000 ettari/anno
seguita dalla        GERMANIA     con      11.000 ettari/anno
e il                REGNO UNITO     con        8.000 ettari/anno

Tutto ciò porta a molteplici conseguenze:
Costruire comporta un grande consumo di energia (a proposito di aumenti necessari) di risorse e di territorio (questo in maniera irreversibile, poichè una volta costruito il terreno occupato non potrà mai più tornare fertile, perlomeno non in tempi "umani", visto che la fertilizzazione di un suolo richiede migliaia di anni.)
Il terreno non più libero non potrà più dare il suo contributo in assorbimento di anidride carbonica, aumentando così l' "effetto serra"   e rifletterà il calore anzichè assorbirlo aumentando ancora di più il riscaldamento del pianeta.
_____Esaminiamo ora il problema abitativo in Italia, che è "casa nostra":
Nel 1951  la popolazione era di 47.516.000   e le abitazioni    11.000.000
Nel 1991  la popolazione era di 56.778.000   e le abitazioni    25.000.000
Nel 2005  la popolazione era di 58.500.000   e le abitazioni    28.300.000
e continuiamo a costruire, anche se non vi è richiesta abitativa, perchè ormai si è innescato un processo speculativo che PRETENDE di continuare ad aggiottare sul valore dei terreni prima e dopo la costruzione, perchè vi sono aziende che trovano più facile costruire il "nuovo" anzichè ri-costruire il vecchio, oltre al fatto che i comuni, strozzati da problemi finanziari, hanno trovato comodo cercare di risolverli finanziando le cosiddette "spese correnti"  con gli oneri di urbanizzazione.    In questo modo però viene innescato un processo circolare per cui nuovi oneri di urbanizzazione significano nuove spese richieste e queste richiedono nuovi oneri di urbanizzazione cioè nuove licenze di costruzione....
_____Sembrerebbe che non vi fosse alcuna soluzione, non più speranza...
Invece qualcuno ha iniziato concretamente ad agire, applicando la  cosiddetta "DECRESCITA" proprio all'edilizia, decidendo nel proprio comune di BLOCCARE le licenze edilizie per nuove costruzioni (tranne che in casi di comprovata necessità) incentivando invece la RISISTEMAZIONE  del patrimonio edilizio già ampiamente esistente.
_____E' questa l'esperienza di circa 80 comuni italiani che hanno coraggiosamente affrontato questa scelta.
Per tutti citiamo CASSINETTA DI LUGAGNANO in Lombardia, il cui sindaco, DOMENICO FINIGUERRA è venuto il giorno 14 aprile (richiesto) a raccontare la sua esperienza a Bologna, al mattino nella facoltà di Scienze Politiche invitato dal Prof. GIOVANNI PIERETTI e alla sera a SAVIGNANO, invitato dal Consiglio Comunale di quel paese situato tra Bologna e Modena.
_____Per dare spazio a queso argomento ed in generale al problema della "DECRESCITA" viene aperta una nuova pagina in cui si potrà sviluppare meglio il dibattito.
.
                                                            Maurizio Vicinelli

UN ALTRO MODO DI RISPONDERE AL PROBLEMA "ENERGIA": LA DECRESCITA

_____A questo punto del nostro viaggio nel problema ENERGIA-AMBIENTE occorre sviluppare un nuovo capitolo, aperto nel convegno su NUCLEARE-ENERGIE ALTERNATIVE da due relatori, VINCENZO BALZANI e GIOVANNI PIERETTI.
_____Non possiamo rispondere al problema-energia semplicemente cercando di aumentare all'infinito l'energia per rincorrere una logica economico-produttiva di crescita continua della produzione e del consumo.
_____In altre parole, sostenere che occorra aumentare di continuo il P.I.L. (prodotto interno lordo) risponde al concetto di "risorse infinite ed inesauribili" concetto ormai decisamente superato dal fatto che ormai tutti sappiamo che invece le risorse sono "finite"  e purtroppo anche lo  "spazio" è finito.
Ormai sulla terra  vivono molti miliardi di persone in continua crescita e questa terra non ci basta più, ma purtroppo non ne abbiamo altre.  Perciò occorre cercare di produrre, consumare e vivere in modo "sostenibile"  cioè cercando di riportare consumi e produzione ad un livello più basso.
Questo è particolarmente vero per noi, nazioni  "sviluppate"     
_____Infatti in questo momento, ad esempio, in Italia consumiamo come se avessimo tre Italie e se tutti sulla terra consumassero così occorrerebbero tre Terre.    Se tutti invece consumassero come negli U.S.A. ce ne vorrebbero quattro.
_____Questo è possibile solo perchè noi ci appropriamo delle risorse (territorio per la produzione alimentare, risorse energetiche) di altri, che però non sono affatto felici e proprio ora rivendicano i nostri livelli di vita. (Cina, India, Brasile ...)
_____A questo punto non abbiamo scelta, dobbiamo diventare più virtuosi altrimenti non riusciremo a sopravvivere.
_____Uno degli aspetti del consumo che vede eccellere noi italiani è il  "consumo di territorio"
In questo battiamo tutti, come comprovano questi dati:
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Prendendo in considerazione il periodo dal 1990 al 2005  la
CEMENTIFICAZIONE ED ASFALTATURA DI TERRENO LIBERO DA INFRASTRUTTURE
vede al primo posto l' ITALIA      con    244.000 ettari/anno
seguita dalla        GERMANIA     con      11.000 ettari/anno
e il                REGNO UNITO     con        8.000 ettari/anno

Tutto ciò porta a molteplici conseguenze:
Costruire comporta un grande consumo di energia (a proposito di aumenti necessari) di risorse e di territorio (questo in maniera irreversibile, poichè una volta costruito il terreno occupato non potrà mai più tornare fertile, perlomeno non in tempi "umani", visto che la fertilizzazione di un suolo richiede migliaia di anni.)
Il terreno non più libero non potrà più dare il suo contributo in assorbimento di anidride carbonica, aumentando così l' "effetto serra"   e rifletterà il calore anzichè assorbirlo aumentando ancora di più il riscaldamento del pianeta.
_____Esaminiamo ora il problema abitativo in Italia, che è "casa nostra":
Nel 1951  la popolazione era di 47.516.000   e le abitazioni    11.000.000
Nel 1991  la popolazione era di 56.778.000   e le abitazioni    25.000.000
Nel 2005  la popolazione era di 58.500.000   e le abitazioni    28.300.000
e continuiamo a costruire, anche se non vi è richiesta abitativa, perchè ormai si è innescato un processo speculativo che PRETENDE di continuare ad aggiottare sul valore dei terreni prima e dopo la costruzione, perchè vi sono aziende che trovano più facile costruire il "nuovo" anzichè ri-costruire il vecchio, oltre al fatto che i comuni, strozzati da problemi finanziari, hanno trovato comodo cercare di risolverli finanziando le cosiddette "spese correnti"  con gli oneri di urbanizzazione.    In questo modo però viene innescato un processo circolare per cui nuovi oneri di urbanizzazione significano nuove spese richieste e queste richiedono nuovi oneri di urbanizzazione cioè nuove licenze di costruzione....
_____Sembrerebbe che non vi fosse alcuna soluzione, non più speranza...
Invece qualcuno ha iniziato concretamente ad agire, applicando la  cosiddetta "DECRESCITA" proprio all'edilizia, decidendo nel proprio comune di BLOCCARE le licenze edilizie per nuove costruzioni (tranne che in casi di comprovata necessità) incentivando invece la RISISTEMAZIONE  del patrimonio edilizio già ampiamente esistente.
_____E' questa l'esperienza di circa 80 comuni italiani che hanno coraggiosamente affrontato questa scelta.
Per tutti citiamo CASSINETTA DI LUGAGNANO in Lombardia, il cui sindaco, DOMENICO FINIGUERRA è venuto il giorno 14 aprile (richiesto) a raccontare la sua esperienza a Bologna, al mattino nella facoltà di Scienze Politiche invitato dal Prof. GIOVANNI PIERETTI e alla sera a SAVIGNANO, invitato dal Consiglio Comunale di quel paese situato tra Bologna e Modena.
_____Per dare spazio a queso argomento ed in generale al problema della "DECRESCITA" viene aperta una nuova pagina in cui si potrà sviluppare meglio il dibattito.
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                                                            Maurizio Vicinelli

domenica 11 aprile 2010

NUCLEARE SI - NUCLEARE NO - CONVEGNO SU ENERGIA E AMBIENTE

____Venerdì  9 aprile alle ore 16, presso l'aula magna della facoltà di fisica a Bologna, si è svolto il convegno organizzato dal CENTRO GALVANI per cercare un momento di confronto e se possibile d'incontro tra i sostenitori del ritorno al nucleare ed i propugnatori delle cosiddette "energie alternative".
____Il convegno si è articolato con due relazioni introduttive e numerosi altri contributi di scienziati e studiosi di varie discipline.  E' stato anche proiettato un breve filmato di una decina di minuti ed è proseguito con repliche ed altri contributi che hanno anche fatto il punto delle tecnologie più innovative ancora in fase di sperimentazione, quali la fusione nucleare.   L'aula era gremita fino in cima all'emiciclo e l'interesse elevatissimo tanto da incollare quasi tutti i presenti per circa quattro ore.
____La prima relazione è stata dell'ing. UGO SPEZIA, Segretario Generale dell' A.I.N. (Associazione Nucleare Italana).
____La seconda relazione è del Prof. VINCENZO BALZANI, Ordinario di Chimica Generale all'università di Bologna.
____Non riporterò tutti gli interventi pro e contro che si sono succeduti. E' comunque opportuno rilevare che oltre agli "addetti ai lavori" nel senso più stretto hanno portato il loro contributo anche studiosi di altre discipline.
____Tra questi mi ha colpito particolarmente il contributo del prof. GIOVANNI PIERETTI, ordinario di Sociologia dell'Ambiente e del Territorio presso la facoltà di Scienze Politiche di Bologna nonchè Direttore del Dipartimento di Sociologia "Achille Ardigò".
____Per quanto riguarda le "ultime novità" fondamentale è stato il contributo del Prof. GIORGIO TURCHETTI, ordinario di Fisica Matematica all'Università di Bologna che ha spiegato come la FUSIONE NUCLEARE, fin ad oggi considerata quasi una chimera, sta divenendo realtà.   I tempi di realizzazione dei primi prototipi funzionanti avverrà entro due anni mentre per lo sviluppo industriale  delle vere e proprie centrali occorrerà attendere ancora almeno una quarantina di anni.     Le tecnologie sviluppate sono fondamentalmente due.
____A sorpresa al termine della conferenza un docente di fisica ha annunciato che entro un mese un suo collaboratore provvederà a pubblicizzare ufficialmente i risultati dei loro studi (durati 27 anni) che riguardano una "terza via" da loro perseguita la quale prevede la trasformazione dello zinco, tramite l'immissione di idrogeno, in rame.    Questo procedimento, arrivato ora ad essere affinato anche grazie ai consigli dell'ENEA, porta alla produzione di una quantità di energia almeno di 200 volte superiore a quella impiegata, e non ha effetti collaterali quali scorie o quant'altro.
____Certamente questa conferenza è stata un grande successo, anche se non si è arrivati ancora ad una visione univoca delle scelte da effettuare in campo energetico per l'immediato futuro.   
____Laddove  vi è confronto vi è anche sviluppo di idee e di fatti per cui non rimane che auspicare che questi eventi si moltiplichino e che scelte così importanti per la nostra vita quotidiana non restino prerogativa di un esiguo numero di politici e di addetti ai lavori ma possa essere condivisa e discussa anche da chi in ultima analisi la dovrà vivere sulla propria pelle.

________________________________________Maurizio Vicinelli
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NUCLEARE SI - NUCLEARE NO - CONVEGNO SU ENERGIA E AMBIENTE

____Venerdì  9 aprile alle ore 16, presso l'aula magna della facoltà di fisica a Bologna, si è svolto il convegno organizzato dal CENTRO GALVANI per cercare un momento di confronto e se possibile d'incontro tra i sostenitori del ritorno al nucleare ed i propugnatori delle cosiddette "energie alternative".
____Il convegno si è articolato con due relazioni introduttive e numerosi altri contributi di scienziati e studiosi di varie discipline.  E' stato anche proiettato un breve filmato di una decina di minuti ed è proseguito con repliche ed altri contributi che hanno anche fatto il punto delle tecnologie più innovative ancora in fase di sperimentazione, quali la fusione nucleare.   L'aula era gremita fino in cima all'emiciclo e l'interesse elevatissimo tanto da incollare quasi tutti i presenti per circa quattro ore.
____La prima relazione è stata dell'ing. UGO SPEZIA, Segretario Generale dell' A.I.N. (Associazione Nucleare Italana).
____La seconda relazione è del Prof. VINCENZO BALZANI, Ordinario di Chimica Generale all'università di Bologna.
____Non riporterò tutti gli interventi pro e contro che si sono succeduti. E' comunque opportuno rilevare che oltre agli "addetti ai lavori" nel senso più stretto hanno portato il loro contributo anche studiosi di altre discipline.
____Tra questi mi ha colpito particolarmente il contributo del prof. GIOVANNI PIERETTI, ordinario di Sociologia dell'Ambiente e del Territorio presso la facoltà di Scienze Politiche di Bologna nonchè Direttore del Dipartimento di Sociologia "Achille Ardigò".
____Per quanto riguarda le "ultime novità" fondamentale è stato il contributo del Prof. GIORGIO TURCHETTI, ordinario di Fisica Matematica all'Università di Bologna che ha spiegato come la FUSIONE NUCLEARE, fin ad oggi considerata quasi una chimera, sta divenendo realtà.   I tempi di realizzazione dei primi prototipi funzionanti avverrà entro due anni mentre per lo sviluppo industriale  delle vere e proprie centrali occorrerà attendere ancora almeno una quarantina di anni.     Le tecnologie sviluppate sono fondamentalmente due.
____A sorpresa al termine della conferenza un docente di fisica ha annunciato che entro un mese un suo collaboratore provvederà a pubblicizzare ufficialmente i risultati dei loro studi (durati 27 anni) che riguardano una "terza via" da loro perseguita la quale prevede la trasformazione dello zinco, tramite l'immissione di idrogeno, in rame.    Questo procedimento, arrivato ora ad essere affinato anche grazie ai consigli dell'ENEA, porta alla produzione di una quantità di energia almeno di 200 volte superiore a quella impiegata, e non ha effetti collaterali quali scorie o quant'altro.
____Certamente questa conferenza è stata un grande successo, anche se non si è arrivati ancora ad una visione univoca delle scelte da effettuare in campo energetico per l'immediato futuro.   
____Laddove  vi è confronto vi è anche sviluppo di idee e di fatti per cui non rimane che auspicare che questi eventi si moltiplichino e che scelte così importanti per la nostra vita quotidiana non restino prerogativa di un esiguo numero di politici e di addetti ai lavori ma possa essere condivisa e discussa anche da chi in ultima analisi la dovrà vivere sulla propria pelle.

________________________________________Maurizio Vicinelli
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